Negro amaro
sin.
Albese, abruzzese, arbese, jonico, mangiaverde, negro amaro, nero leccese, nicra amaro, niuru maru, uva cane.


Storia:

Questo vitigno ha origini sconosciute, ma la sua denominazione deriva dal termine dialettale "niuru maru" - dal colore nero delle bucce e dal sapore amaro del vino - modificato poi in Negro Amaro.

negroamaroSino a pochi anni fa il vino ottenuto con Negroamaro era maggiormente utilizzato come vino da taglio per i vini meno strutturati e meno alcolici di alcune regioni del nord ma attualmente, anche grazie alla costanza e passione di alcuni produttori, il Negroamaro viene vinificato per la produzione di ottimi vini, specialmente nella versione rosato.

Diffusione:

E' coltivato quasi esclusivamente in Puglia, in modo particolare nel Salento. L'origine del nome non è altro che la ripetizione della parola nero in due lingue: niger in latino e maru in greco antico. È uno dei principali vitigni dell'Italia meridionale.

Il gruppo musicale dei Negramaro deve il suo nome a questo vitigno.

  caratteristiche sensoriali del vino: il Negro Amaro dà un vino di colore rosso rubino o rosato cerasuolo, secondo il sistema di vinificazione impiegato. Il profumo è intenso, vinoso e fruttato, con riconoscimenti di piccoli frutti a bacca nera. Dotato di media struttura, al gusto esprime un ottimo equilibrio tra freschezza e sensazioni pseudocaloriche, con tannicità appena accennata.  
abbinamenti consigliati: ottimo con formaggi come il cacioricotta e pecorino a pasta semidura, con i primi piatti come la zuppa di pesce, pepata di cozze, ciciri e tria e carni bianche. La versione rosso con più di due anni di affinamento è l’ideale con agnello alla brace.
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